lunedì 26 giugno 2023

Un pianeta per il bonobo

 Postato anche sul blog http://ilsitodiguisito.wordpress.com

L’ingegneria naturalistica alla base delle leggi di natura su questo pianeta non prevedeva l’esistenza di un essere dall’intelligenza superiore a quella di un bonobo o un gorilla Non era previsto un essere che si evolvesse intellettivamente fino ad acquisire, tra l’altro, la capacità di stravolgere alcune leggi della stessa natura e a concepire la morale.

L’ambiente naturale sul pianeta Terra è amorale. Il leone non si chiede se aggredire e sbranare la gazzella più piccola o quella ferita per cibarsene sia un’azione buona o cattiva. La gazzella madre non accusa il leone di essere un criminale; gira la testa e aspetta la nuova stagione degli amori per partorire un’altra gazzellina, che sia fortunata per non finire nelle fauci di un altro leone.

L’esistenza in tale ambiente di un essere capace di distinguere il bene dal male e di soffrire per tutta la vita la perdita di un figlio non era evidentemente nelle intenzioni di “madre natura”, poco madre in tal caso e men che mai intelligente. Non era nei piani degli ingegneri naturalisti, ideatori del pianeta Terra, lo svilupparsi in tal senso di un essere animale di simile fatta, per cui si è messa in moto una valanga difficilmente arginabile, imprevedibile nei suoi percorsi e sregolata nei suoi principî.

E di cui lo stesso Uomo finirà per caderne vittima.

E sì, perché mi nasce il sospetto che i suddetti ingegneri naturalisti qualcosa del genere avevano previsto potesse accadere; non si spiega altrimenti la presenza del tarlo dell’avidità e il germe della stupidità ampiamente presenti nelle cellule dell’essere umano, ciò che li porterà nel giro di pochi millenni, all’autodistruzione. Qualche altro millennio occorrerà a ridurre in terra e cenere tutte le loro opere costruite sulla superficie e sotto, e il pianeta sarà restituito ad intelligenze non suoperiori a quelle di un bonobo o di un gorilla, il leone continuerà a sbranare e divorare gazzelline senza che nessuno versi una lacrima e, forse, torneranno i dinosauri.

Guido Esposito (Guisito)